Il problema più spinoso è quello dell'eliminazione delle barriere non tariffarie (comprese misure anti-dumping e regolamentazioni sanitarie). Anche l'armonizzazione delle regole sul mercato del lavoro (specie per quello specializzato) appare lontana anche se urgente. Se pure l'Asean Summit non potrà di per sé accelerare in modo sostanziale l'attuazione dell'Aec, i leader dovranno cominciare a delineare la visione per l'Asean post-2015. Capannelli sottolinea due aree estremamente importanti. Una è quella di un rinnovato focus sulla connettività e sulle infrastrutture. L'altra sarebbe quella di una riforma istituzionale per rendere più efficienti i principi che governano l'Asean, a riflesso dell'espansione della sua agenda economica. Di sicuro il vertice rappresenterà un successo per il Paese che lo ospita per la prima volta, Myanmar, il cui presidente Thein Sein si è già ritagliato un ruolo distinto nei processi di cooperazione regionale. Resta da vedere quanto sarà efficace nel convincere i leader mondiali della sua determinazione a introdurre riforme strutturali nel suo Paese