Del delitto di cui agli artt. Per avere compiuto atti diretti in modo non equivoco a cagionare la morte di Aslam Asham; in particolare lo Shah aveva una lite con l’Aslam all’interno delle cucine della struttura per rifugiati nella quale entrambi erano ospite ; nel corso del litigio lo Shah colpiva l’Aslam con un coltello da cucina avente una lama della lunghezza di cm. 18 dapprima con due fendenti all’altezza del viso e della testa , cagionando una lesione personale consistente in “lesione del sfregio all’ emi volto sinistro ( da coltello)”dalle quelle è derivata una malattia di durata non superiore ai venti giorni, e successivamente tentava di colpire l’Aslam all’altezza dell’addome con colpi che sarebbero stati potenzialmente mortali, non riuscendo nell’interno, in quanto veniva fermato da altri rifugiati presenti;