secondo il giudice le evidenze di tal guisa acquisite davano conto dell'esistenza di uno strutturato sodalizio criminale fondato sulla divisione dei compiti, sulla gestione comune della droga e del denaro, sul riferimento ad abitazioni condivise, sulla mutua assistenza sia in caso di difficoltà esistenziali che di arresti e infine sul legame di etnia e religioso che unisce gran parte dei sodali tra loro